Roadie Rock Festival


Il Roadie Rock Festival è un concorso per giovani talenti musicali che si svolge a Casina, sulle colline reggiane, durante la tradizionale Fiera del Parmigiano Reggiano: è un festival sincero, amabile e frizzante come il vino, la cucina e la gente del territorio.
In occasione del festival i ragazzi di resina hanno realizzato 8 illustrazioni tratte dal tema: "non è la fine del mondo".
Da queste illustrazioni sono nati 8 poster a tiratura limitata in vendita solo al festival il 5 agosto.



"NON E' LA FINE DEL MONDO" per gli autori di Resina 
Alessandra Maccari: Quando penso alla fine del mondo non mi immagino un evento catastrofico, ma una morte lenta e silenziosa, ho quindi mostrato uno scenario non troppo diverso da quello attuale, con animali geneticamente modificati e un vinile che ruotando crea un vortice che, come un buco nero, inghotte la Terra.
Davide Borgogelli: Alcune culture hanno delle similitudini per quanto riguarda la fine del mondo e una di queste è la data della fine del mondo. Ho voluto quindi sottolineare questa similitudine inserendo il calendario Maya che segna appunto la data di quest'evento, e riflesso sul mare ho disegnato un CD che sembra porre la questione "E la musica? Che ne sarà di lei?
Elisa Baldassarri: Nel mio manifesto ho rappresentato una cassa acustica travestita da dinosauro che distrugge una città ispirandomi al film "Godzilla", rappresentando così la fine della società moderna.Ho utilizzato un'ampia gamma di colori per simboleggiare i molteplici generi della musica indie, in quanto questa non è classificabile in un unico genere, e differisce dalla massa.
Elisa Mossa: In questo manifesto è presente la figura di un cavallo con una zampa rotta, cosa che per lui rappresenta la fine del mondo, dato che la maggior parte dei cavalli con questi infortuni sono spediti al macello.
Laura Fuzzi: Una delle tante versioni della "fine del mondo" prevista è quella dell'invasione da parte di forme extraterrestri. L'uomo è sempre stato egocentrico; convinto di vivere nell'unico pianeta interessante e conquistabile dell'intero universo...perchè non farlo con un po di musica?
Simone Quercini: Questo manifesto si ispira alla concezione biblica e religiosa della fine del mondo, all'apocalisse. Un giudizio finale dove il paradiso è rivisitato in una versione hippy e psichedelica mentre l'inferno è concepito con una visione surreale pop. Un moderno Hieronymus Bosh.
Stefano Chichì: Il mondo, come un'audiocassetta, ha un inizio e una fine. Ma come la cassetta può essere girata sul lato B e quindi "rinascere sotto un' altra visione. Anche la fine del mondo può essere considerata l'inzio di una nuova realtà.
Valeria Prosperi: A distruzione avvenuta, una sola cosa dell'uomo resiste, la musica: da un amplificatore abbandonato nascono muschi, erbe, fiori, insetti e piccoli animali. Nuova musica che origina nuova vita.

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